Lo strano principio del doppio miracolo

C’è quella cosa che mi ha incuriosito da sempre della religione cattolica: per diventare santi occorrono due miracoli riconosciuti. Non è chiaro di preciso cosa sia un miracolo, ma da che ho capito è un momento in cui la continuità spaziotemporale dell’universo si deforma abbnadonando le leggi della fisica a cui è normalmente soggetto, per seguirne altre su richiesta del devoto fedele, per intercessione del santo, su intervento del potente dio cattolico. Per esempio: se siamo abituati che le pietre non si muovono da sole, ma arriva uno che le sposta pregando, questo è un miracolo, perché per il tempo del volo sulla pietra non ha agito la forza di gravità. Se ad una martire crescono improvvisamente i capelli per nascondere le nudità agli occhi dei torturatori pagani, allora in questo caso parliamo di materia che si genera dal nulla, ed è la massa totale dell’universo a cambiare in modo imprevisto.

Paolo Uccello, San Giorgio e il drago, grazie Wiki

Quando poi sentiamo di un condottiero che sconfigge un drago, allora qui non è ben chiaro, ma possiamo pensare che sia un miracolo che un dinosauro sia sopravvissuto fino al moderno Olocene, per poi essere estinto dal solito idiota mosso da buona fede. Per di più una specie di tirannosauro alato, una autentica rarirà sfuggita a tutti i paleontologi, evidentemente troppo presi dalla loro ricerca accademica per riflettere sugli interessanti spunti offerti della religione.

Ultimamente di miracoli così pittoreschi non se ne sente più parlare, e questo purtroppo getta un po’ di ombra del dubbio anche su quelli del passato. I miracoli del giorno d’oggi sono molto più noiosi, e riguardano immancabilmente la salute dei fedeli, sempre più chiusi sul proprio tornaconto personale rispetto agli eroici màrtiri del passato. Non c’è più quel pizzico di incoscienza dei tempi d’oro del cristianesimo. D’altra parte non c’è nemmeno la sfacciataggine di chiedere un miracolo per fini più estrosi, tipo sposare George Clooney, far comparire un vulcano che erutta birra nel proprio cortile o traversare lo stretto di Messina in volo sbattendo le braccia come ali. Sempre e solo di salute si parla, e anche qui mai niente di eclatante, tipo la ricrescita di una testa o di un braccio amputati. Purtroppo è la guarigione da malattie a farla da padrone.

Ormai la formula è abbastanza standardizzata:

  • un devoto cristiano con problemi di salute suoi o di suoi familiari prega perché un santo intervenga in suo aiuto
  • il santo chiede a dio di modificare temporaneamente le leggi della fisica contestualizzate al malato
  • dio acconsente ed interviene
  • il cristiano riceve il miracolo, quindi ringrazia il santo e comunica l’episodio alla commissione vaticana
  • il Vaticano verifica il miracolo. Se tale è stato, conta i precedenti miracoli attribuiti a tale personaggio. Se è il primo allora l’intercessore diventa beato, se è il secondo diventa santo.

Purtroppo il cristiano ha la tendenza a non comunicare i casi in cui il santo di turno non ha ascoltato le sue preghiere, forse per non essere giudicato come uno che non prega come si deve. Di conseguenza non possiamo trarre delle statistiche sull’efficacia di intervento dei santi.

Qualcuno poi potrebbe obiettare che una commissione vaticana non sia l’organo più attendibile per verificare l’attendibilità di un miracolo, visto che si tratta di persone sul loro libro paga. E’ come se chiedessi ai dirigenti della Juventus di prendere una decisione su un rigore per la loro squadra. In teoria della commissione fanno parte esponenti qualificati del mondo della scienza, ma è pur sempre una commissione scelta dal Vaticano, e non ci vedo nessun appartente al CICAP, tanto per fare il nome di una associazione nota per essere restia a riconoscere un evento sovrannaturale.

Altra considerazione: dal secondo miracolo in poi le cose non cambiano: non ci sono supersanti o santi di 10° livello, tipo nelle arti marziali e nei cartoni giapponesi. Almeno qui tra i viventi. Magari in paradiso è diverso, e la Vergine di Guadalupe è in aperta, amichevole competizione con padre Pio, ma non possiamo sapere.

Sia chiaro: va bene pregare il santo, ma ricordiamoci che non è lui a fare il miracolo: solo a dio è dato il potere di deformare le leggi della fisica, essendo lui che le ha definite e messe in opera. Il santo o aspirante tale può solo avanzare una richiesta in modo più o meno convincente.

Un caso recente è quello che sentivo alla radio su papa Paolo VI, roba di questi giorni. Era già beato per un miracolo operato durante una gravidanza difficile. Un’altra donna con lo stesso problema è stata consigliata da un’amica esperta di pregare il beato, ed il miracolo non si è fatto attendere, quindi presto anche papa Montini entrerà nel gotha dei santi cattolici. Mi piace pensare che Dio veda più volentieri volti nuovi a fare la coda delle intercessioni fuori dal suo ufficio, quindi credo sia più efficace pregare un santo specifico che non andare sul santo generico da battaglia come San Gennaro o San Pio. Saranno anche i migliori nella questua al miracolo divino, ma se fossi Dio sarei anche stufo di vedermeli davanti tutti i giorni, ed inizierei a trovare scuse per non farmi trovare, tipo il classico “Dio non c’è”.

Tornando al doppio miracolo uterino di papa Montini, la cosa da notare è come molto spesso ci sia una certa specializzazione medica dei santi, esattamente come avviene per i dottori. Per citare un caso dal passato c’è San Biagio, da secoli particolarmente efficace nel risolvere ogni tipo di problema alla trachea. Potrebbe essere una buona idea che i cattolici smettano addidittura di ricorrere alle cure terrene e si affidino direttamente alla provata efficacia dei loro santi, così da liberare gli ospedali a noi miscredenti, che siamo invece costretti a rimettere le nostre speranze nella provata fallacia di medici orgogliosi e sempre più spesso, ahimé, non credenti.

Fatto il punto su come funzionano i miracoli al giorno d’oggi, nasce la mia considerazione: se viene pregata una persona meno canonica per intercedere in un miracolo, va bene lo stesso? O è necessario che sia già un personaggio in odore di santità? Perché questo è quello che verrebbe da pensare a rigor di buon senso, ma a quanto pare non è così. Come già detto, per la santità basta:

  1. essere morti
  2. avere avuto un ruolo attivo e riconosciuto in due miracoli certificati

E io vorrei provare questo: cosa succede se ci mettiamo a pregare per l’intercessione di esseri umani un po’ lontani dai canoni della religione cattolica?

Personaggi tipo:

  • Giorgio Gaber
  • Freddie Mercury
  • Ernesto Che Guevara, per i tumori ai polmoni da fumo di sigaro
  • Margherita Hack
  • Diego Armando Maradona (non subito, chiaramente: l’ho messo perché per me qualcuno lo sta già pregando)
  • Douglas Adams
  • Walt Disney, protettore dei bambini abbandonati davanti alla televisione dai genitori
  • David Bowie, come patrono degli astronauti
  • Jurij Gagarin, come patrono dei cosmonauti
  • Gianni Rodari
  • Bettino Craxi, per i problemi di diabete cancrenoso
  • Janis Joplin
  • Charles Darwin
  • Jane Austen
  • Nikola Tesla
  • Alan Turing
  • Giuseppe Garibaldi
  • Harry Houdini
  • Arthur Guinness
  • Audrey Hepburn
  • Albert Hofmann, protettore durante i viaggi della mente
  • Fabrizio De André
  • Hugh Hefner, per i problemi di natura sessuale
  • Calamity Jane
  • Alfred Hitchcock
  • Frank Zappa
  • Gino Bartali
  • Carrie Fisher
  • Alessandro Volta
  • Edgar Allan Poe, per ogni tipo di fobia

Eccetera. E’ un elenco giusto un po’ così, fatto in fretta e senza pretese ma tutto di persone che sarei felice di pregare per le mie piccole e grandi intercessioni personali. che può essere rivisto e corretto in ogni momento. Comunque, possiamo provare a pregare questi per una volta, e vedere cosa succede? Che magari ce li fanno beati e poi santi, e poi ci dedicano anche una bella chiesa da qualche parte?